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I pilastri della democrazia
di Antonio Maccanico
La democrazia rappresentativa è sostenuta in tutto il mondo da tre pilastri.
Il primo: la legge elettorale.
Il secondo: la Costituzione.
Il terzo: i regolamenti parlamentari.
V’è da chiedersi se a non molti mesi dalla fine della legislatura è ragionevole pensare di riformare tutti e tre “i pilastri” dell’ordinamento, con un parlamento che con difficoltà assicura il minimo di ossigeno al Governo per evitare il suo crollo.
Credo che si possa con serenità rispondere che sarebbe una vera illusione tentare questa via.
È per me chiaro che la priorità delle priorità, sia per chi vuole mantenere il modello Westminster, sia per chi vuole il semi-presidenzialismo alla francese (nessuno invoca il presidenzialismo all’americana) è la riforma della legge elettorale sul modello del doppio turno come in Francia.
Riuscire a centrare questo obbiettivo significa spalancare alla nuova legislatura la possibilità concreta della riforma in profondità della Costituzione e dei regolamenti parlamentari. Per conseguire questi obbiettivi è indispensabile un Parlamento di “eletti”, non di “nominati”, come quello che abbiamo.
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