Rubbettino Editore
Rubbettino
Torna alla Pagina Principale  
Redazione: Fausto Cozzetto, Piero Craveri, Emma Giammattei, Massimo Lo Cicero, Luigi Mascilli Migliorini, Maurizio Torrini
Vai
Guida al sito
Chi siamo
Blog
Storia e dintorni
a cura di Aurelio Musi
Lettere
a cura di Emma Giammattei
Periscopio occidentale
a cura di Eugenio Capozzi
Micro e macro
a cura di Massimo Lo Cicero
Indici
Archivio
Norme Editoriali
Vendite e
abbonamenti
Informazioni e
corrispondenza
Commenti, Osservazioni e Richieste
L'Acropoli
rivista bimestrale


Direttore:
Giuseppe Galasso

Responsabile:
Fulvio Mazza

Redazione:
Fausto Cozzetto
Piero Craveri
Emma Giammattei
Massimo Lo Cicero
Luigi Mascilli Migliorini
Maurizio Torrini

Progetto grafico
del sito:
Fulvio Mazza

Collaboratrice per l'edizione online:
Rosa Ciacco


Registrazione del
Tribunale di Cosenza
n.645 del
22 febbraio 2000

Copyright:
Giuseppe Galasso
 
Cookie Policy
  Sei in Homepage > Anno VII - n. 3 > Saggi > Pag.
 
 
La sinistra e l'alibi del multilateralismo
di Maurizio Ambrogi


Lo scenario internazionale successivo alla fine della guerra fredda ha fatto perdere all’Italia le posizioni di rendita di cui godeva a partire dal secondo dopoguerra; il Paese è meno rilevante nell’alleanza atlantica, per il minor ruolo strategico giocato dal Mediterraneo, e risente dell’indebolimento del legame con l’Europa, per il dissenso con l’asse franco-tedesco. Sull’ultimo numero della rivista «Italianieuropei» alcuni interventi si interrogano sulle direzioni più opportune per la nuova politica estera italiana. John Lloyd lamenta il sostanziale fraintendimento cui è stata oggetto l’azione politica di Tony Blair, la cui scelta sull’Iraq fu dettata non solo dall’alleanza privilegiata con gli USA, ma da una visione complessiva finalizzata ad opporsi alle situazioni di pericolo per la pace mondiale, ad estendere la democrazia e a incoraggiare lo sviluppo economico del continente africano e dei Paesi più poveri. Le considerazioni di Massimo D’Alema, se anche accettano l’idea del possibile uso della forza per mantenere l’equilibrio internazionale, lo subordinano ad un ordine multilaterale. Si tratta di una posizione illusoria, che non fa riferimento a una visione realistica della situazione internazionale. Come suggerisce Adolfo Battaglia, l’Italia dovrebbe compiere una scelta simile a quella di quarant’anni fa: non affidarsi a un inesistente multiculturalismo, ma puntare sull’Europa come a uno dei due pilastri del mondo occidentale cui viene affidato il compito di garantire la sicurezza mondiale. Al di fuori di questa scelta, l’Italia sarà destinata a un ruolo sempre più marginale.
  Cosa ne pensi? Invia il tuo commento
 
Realizzazione a cura di: VinSoft di Coopyleft