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Ideologia e ricerca nella storiografia politica sull’Italia contemporanea
di Luigi Musella
I due tratti che hanno caratterizzato la storia politica prodotta nel secondo dopoguerra sull’Italia contemporanea sono: gli interventi di natura ideologica, prevalsi tra gli scrittori politicamente schierati a sinistra; una storiografia di matrice liberale che grazie a Benedetto Croce ha cercato di mettere in pratica l’insegnamento vichiano.
Un primo esponente della storiografia ideologica è Emilio Sereni che, nell’esaminare il periodo storico dell’Unità, imprigionava gli avvenimenti in una razionalizzazione a priori che semplificava la complessa società politica del tempo. Altri, tra i quali Giampiero Carocci, riproponevano in forma acritica la tesi di Gramsci, cioè la storia realmente accaduta si sarebbe dovuta adeguare ad un astratto ideale morale e politico.
I maggiori rappresentanti della storiografia liberale si formarono a partire dal 1947 a Napoli, presso L’Istituto Italiano per gli Studi Storici - scuola crociata diretta da Federico Chabod - tra i quali spicca Rosario Romeo. Egli investigò sui limiti della storiografia marxista e gramsciana e propose una nuova storia sociale che presupponeva una seria e approfondita analisi della realtà economica e delle forze che in essa si manifestavano.
Anche il fascismo venne investito da un processo di ideologizzazione, Guido Quazza lo inserì nel quadro della reazione capitalistica, in una posizione diversa si pone Alberto Aquarone nel 1965 e anche Renzo De Felice che nel 1968: pose il problema del consenso; sottolineò il carattere di massa del fascismo; lo collocò nella corrente del «totalitarismo di sinistra» originata dal giacobinismo; infine, insistette sulle differenze tra fascismo e nazismo, superando ogni pregiudizio ideologico. In questa prospettiva troviamo altri importanti lavori, quello di Claudio Pavone Una guerra civile, quello di Elena Aga Rossi Una nazione allo sbando, e quello di Roberto Vivarelli La fine di una stagione, quest’ultimo un libro di memorie che però acquistano un significato e una valenza superiore
La storia dell’Italia repubblicana ha ricevuto maggiore attenzione soprattutto tra il 1989 e il 1995, quando sono state pubblicate varie sintesi, l’unico lavoro di ricerca resta quello di Piero Craveri La Repubblica dal 1958 a 1992. La storia dei partiti, invece ha trovato nuova linfa dalla caduta del muro di Berlino in poi, grazie all’apertura degli archivi dell’ex Unione Sovietica, a tal proposito va segnalata la ricerca di Elena Aga Rossi e Victor Zaslavski su Togliatti e Stalin e, in un generale contesto innovativo, la proposta di Giovanni Sabbatucci sul problema della legittimazione. Possiamo dire che, le coincidenze riscontrate tra gli studiosi più accreditati sono: l’intreccio tra il rigore dello storico e l’autobiografismo; la concezione etico-politica della storia.


Sintesi a cura della redazione
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